Mirko Ferraro consigliere comunale del Comune di Pertusio e titolare di un’azienda metalmeccanica.
“Dal mio punto di vista, in quanto titolare di una piccola impresa artigiana, dove insieme ai nostri dipendenti lavoriamo tutti i giorni a contatto con le difficoltà del mantenere in piedi una azienda che vive anche grazie a piccoli fatturati, che sono ossigeno fondamentale per la nostra liquidità, esprimiamo preoccupazione per quanto sta accadendo. Potete immaginare quanto un blocco totale come quello vissuto in questi mesi possa aver creato importanti difficoltà per il proseguo della nostra attività artigiana.
Uno dei problemi principali che abbiamo riscontrato, dato che lavoriamo su ordinativi che necessitano di un paio di mesi per essere evasi, è stata l’improvviso cambio di rotta che il Governo ha effettuato per la gestione della pandemia: fino al 25 marzo abbiamo tenuto aperta la nostra officina, come molte altre aziende nella catena delle produzione metalmeccanica, quindi il reparto produttivo ha continuato a lavorare, senza sentori particolari di chiusura prima del 21, anche perché il 14 marzo avevamo siglato un protocollo con sindacati e istituzioni che prevedeva misure che avrebbero tutelato la salute di tutti e il proseguo delle attività.
Poi improvvisamente il 21 marzo ci hanno comunicato la chiusura totale e per un settore come il nostro, quello manifatturiero che ricordiamo in Italia rappresenta un importante pilastro per l’economia italiana, ha generato gravi problemi di liquidità per quanto riguarda la catena di produzione, dove con i leasing, mutui e salari da pagare, non essendo un azienda di grandi dimensioni e con maggiori capacità economiche, ha pregiudicato rapidamente la nostra liquidità e la gestione dei pagamenti poc’anzi menzionati. Capiamo che l’aumento dei contagi è stato piuttosto repentino e quindi comprensibile l’azione emergenziale, ma non averci dato una modalità di azione con i giusti tempi di organizzazione, con informazioni spesso discordanti ha creato non pochi problemi. Auspichiamo però per il futuro interventi con modalità differenti da parte della politica, con maggiore concertazione e maggiore preavviso.
Ora vediamo con fiducia e speranza i decreti appena varati dal Governo come il “Cura italia”, e “Il decreto liquidità”, per i motivi che elencavo prima e per rimettere in moto il nostro sistema produttivo, ma non sottovalutando la questione sicurezza e salute nostra, degli imprenditori artigiani che come noi lavorano fianco a fianco dei nostri operai specializzati e ovviamente dei nostri dipendenti che sono il nostro punto di forza, il capitale umano, fondamentale per il settore manifatturiero, essendo altamente specializzato è sempre più di difficile reperimento, oltre ovviamente all’affetto e all’amicizia che si crea in questi piccoli ambienti di lavoro. Quindi interventi rapidi, che vadano in un’unica direzione e in modo preciso, con modalità di accesso al credito per garantire liquidità al nostro settore, senza la classica burocrazia italiana che molto spesso dilata tempi e costi. Oggi non ce lo possiamo permettere se non vogliamo aggravare ulteriormente la complicatissima situazione che l’economia italiana dovrà affrontare nei prossimi mesi.